Dal Chelsea a Venezia: la storia di Harvey St Clair
Da Londra a Venezia

St Clair: uno scozzese a Venezia
Venezia non è in ogni caso un piano B; il progetto dei leoni di tornare nel calcio che conta si sta lentamente concretizzando, con la squadra, allenata la scorsa stagione da Pippo Inzaghi, che si è arresa solo al Palermo nei play-off.
St Clair ha iniziato col piede giusto, con un debutto nella prima partita ufficiale, in coppa contro il Südtirol: “Il mio debutto è stato incredibile. I fan in Italia sono molto appassionati e giocare davanti al mio pubblico è stato un momento indimenticabile. Ho guardato molto calcio italiano da bambino, l’Italia sembra un bellissimo posto nel quale giocare a calcio.”
Dopo il precoce esordio, però, lo scozzese sta faticando più del previsto a trovare spazio nella prima squadra, nonostante due gol in due presenze nella primavera del Venezia: “Il mio obiettivo è di giocare più partite possibile ed aiutare la squadra. Ogni giorno voglio migliorare ed imparare dai miei compagni.” Compagni che hanno positivamente impressionato St Clair: “Sono davvero forti, è impressionante- confessa il 19enne- siamo una squadra con tanti giovani, ma anche molti veterani, non è più come giocare nelle giovanili, questi sono giocatori adulti molto forti e tecnici; dal punto di vista tattico lavoriamo molto con i video, guardiamo le nostre partite ed analizziamo cosa va e cosa non va; corner, rimesse laterali, punizioni, mettiamo cura in ogni singolo aspetto. Più si alza il livello maggiore è la cura per i dettagli.”
Harvey St Clair non ha rimpianti, è contento di aver lasciato i Blues, dei quali è comunque ancora tifoso; semplicemente era la cosa da fare in quel momento, e, forte di un contratto quadriennale, spera di arrivare il prima possibile nel calcio che conta col suo Venezia.
Ogni tanto scrive ai suoi ex-compagni al Chelsea, come Callum Hudson-Odoi e Tammy Abraham, entrambi promossi in prima squadra dopo una grande pre-season, ma poi utilizzati col contagocce. Loro hanno scelto di restare, e stanno affrontando i problemi che St Clair ha deciso di evitare emigrando in una realtà minore. La scelta migliore? lo scopriremo tra un paio d’anni.
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